Questo monumentale affresco fu scoperto nel 1952 durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo di Fraternita in Piazza Grande e portato al Museo Nazionale Medievale. Già attribuito a Domenico Pecori è oggi accettata l’ipotesi che sia opera di collaborazione tra Bartolomeo della Gatta, autore dei ritratti, e aiuti che variano dallo stesso Pecori a Lorentino d’Andrea.
This monumental fresco was discovered in 1952 during the restoration of the Fraternity Palace in Piazza Grande, and was transported to the Museo Nazionale Medievale di Arezzo. Formerly attributed to Domenico Pecori, it is now generally accepted as a collaborative work by Bartolomeo della Gatta, who executed the portraits, working alongside Pecori and Lorentino d’Andrea.